martedì 27 dicembre 2016

SPECIAL EDITION - Natale 2016




Le cene di Natale nella mia famiglia hanno come protagonista assoluto il vino!
C'è chi pensa a preziosi antipasti, chi prepara il brodo per i cappelletti, chi il cappone ed altri tipi di carne e... poi c'è lo zio Anto che porta il vino!
E' qui che tutto ebbe inizio, sin da quando ero bambino...
Lo zio beve solo vino top, ed è molto generoso! Forse è un po' troppo "Langhe-oriented", ma del resto... come dargli torto!
Un'altra regola della cena di Natale è che si aprono bottiglie a profusione, senza troppa attenzione alla gradazione, all'abbinamento cibo-vino, all'annata... Insomma: il cuore comanda sul cervello!
Quest'anno siamo rimasti sui soliti alti livelli.
Io mi sono permesso di far assaggiare allo zio (e a tutta la nutrita schiera di parenti) un caro amico di questo blog, un BARBACARLO 1996: come al solito era diverso da tutte le altre annate già degustate. Ci ha messo una mezz'ora ad aprirsi, ma poi ha saputo emoziare. Ho percepito un gradevole sentore di eucalipto ed in generale delle note balsamiche, forse comparse proprio nei lunghi anni trascorsi in bottiglia. In proporzione, mi pareva già pienamente maturo dopo 20 anni, mentre dopo la degustazione dell'annata 1976 avrei pensato di trovarlo ancora più vispo.
Poi siamo passati direttamente al BAROLO - VIGNA MADONNA ASSUNTA 2004, riserva 10 anni, magnum, di Rocche dei Manzoni. Come vuole la tradizione (sin dai tempi di Cana!), è meglio servire il vino migliore prima possibile, così da poterlo gustare appieno. Siamo davanti ad una superstar! Una bottiglia, per intenderci, che può anche superare le tre cifre di prezzo (figuratevi se magnum!). Questa cantina, per chi non la conoscesse, è una delle realtà più all'avanguardia delle Langhe. Quanto ai baroli, oltre al "base", frutto di un blend tra diverse vigne, ci sono alcuni cru, ognuno con le sue peculiarità. La vigna "Madonna assunta" è l'ultima arrivata nell'azienda (prima vendemmia 1999) ed è quella considerata più vocata. Anche la tecnica di produzione, poi, con 3 anni di barrique e ben 7 anni di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione, rendono il vino da lei prodotto il fiore all'occhiello della cantina. La cena di Natale non è il momento ideale per una degustazione tecnica, ma abbiamo apprezzato i profumi speziati e soprattutto la grande complessità ed evoluzione dopo ogni sorso nel bicchiere. Peccato che la bottiglia sia durata un'ora a dir tanto!
Per accompagnare la carne, lo zio mi aveva conservato un ultimo assaggio dell'INFERNO 1993 di Nera, aperto qualche ora prima durante il pranzo, a mio giudizio già fin troppo maturo.
Poi abbiamo assaggiato la BARBERA GALLINA 2011 di La Spinetta (dai profumi di frutta rossa ed un tannino molto più pronunciato rispetto ai colleghi bevuti fino a quel momento) ed un TAURASI RADICE RISERVA 2008 di Mastroberardino, che mi ha stupito per la morbidezza e la piacevolezza, caratteristiche non scontate nei vini a base aglianico.
Infine, come brindisi finale in compagnia, abbiamo aperto un'altra eccellenza langarola, ossia il VALENTINO BRUT ZERO' RISERVA 2004 (pure magnum), sempre di Rocche dei Manzoni. L'importanza di questa etichetta è notevole, essendo considerata un'apripista per la produzione di metodo classico a base chardonnay nelle Langhe. Si tratta in particolare, di un pas dosè, affinato per almeno 5 anni sui lieviti! All'assaggio è stato davvero una goduria! Il mix tra la morbidezza del vitigno, il trascorrere del tempo sui lieviti e l'assenza di zuccheri aggiunti ne fanno un vino complesso elegante e assolutamente non banale, senza però rinunciare alla giusta freschezza. Uno dei miei metodo classico preferiti in assoluto, anche per l'ottimo rapporto qualità prezzo (20€ a bottiglia circa).
Buone Feste a tutti e... aprite tanto vino di qualità!


mercoledì 21 dicembre 2016

Barolo - Bricco Chiesa - 2008 - Azienda Agricola Alessandria Silvio


Degustazione del 18 dicembre 2016, a cena con amici

  1. GUSTO: 9
    Ogni volta che bevo il Barolo di Alessandria Silvio (e anche il suo Recò), di cui nessuna guida e pressochè nessun addetto ai lavori parla, mi viene un dubbio atavico: o io non ci capisco proprio nulla di vino, o le guide e i vari esperti che scrivono online non sono in grado di scovare tutte le eccellenze del nostro meraviglioso panorama vitivinicolo. E ciò perchè questo vino è, a giudizio mio e di quasi tutti i miei abituali compagni di bevute, uno dei vini più buoni mai assaggiati! Elegante, morbido, equilibrato, di facilissima beva, ma al tempo stesso corposo e complesso, con profumi e sapori intensi e variegati, già perfettamente pronto da bere dopo pochi anni dalla vendemmia, ma capace di invecchiare diversi anni... Insomma, un barolo pressochè perfetto! Ed il problema di scarsa fama di cui parlavo prima diventa insormontabile se si pensa che una bottiglia viene venduta a non più di 20 €! La risposta che mi sono dato è che il sig. Alessandria ha una tale dignità da produrre un vino straordinario, nella zona più importante della viticoltura italiana, senza cadere nella tentazione di piegarsi alle politiche di mercato. Per quel che vale, noi apprezziamo molto!
  2. FAIRNESS: 8
    come dicevo prima, si sa davvero poco su Alessandria Silvio. Quando l'ho conosciuto, nel 2013, mi è parso un uomo umile, solare, accogliente e appassionato del proprio lavoro di contadino, ma anche della vita! La sua cantina è molto piccola (3ha di vigne) e produce i classici vini della zona. Una menzione va alla vigna Bricco Chiesa, posta proprio in prossimità della cantina, nel Comune di La Morra, con viti di circa 60 anni, orientata a sud, che pare essere una delle sottozone più vocate per la produzione di barolo. Anche il metodo di produzione del vino, infine, è fortemente ancorato alla tradizione ed al rispetto per la terra.
  3. OCCASIONE: 8
    una piacevole festa di Natale a casa mia, con un gruppo di amici veri (e relativi marmocchi)!
  4. ACQUISTO: 9
    bottiglia acquistata direttamente in cantina, nel 2013, da mio cognato. Quel giorno, dopo una deludente gita a Marchesi di Barolo, il buon Pax ci ha consigliato una piccola cantina nella quale era stato con altri amici. Senza nemmeno preannunciare il nostro arrivo, di domenica pomeriggio, il sig. Alessandria ci ha ricevuti con estrema cordialità e ci ha mostrato il mondo delle Langhe dalla prospettiva opposta rispetto al gonfiato big dal quale venivamo. Da quel giorno ho capito che le piccole realtà hanno molto di più da dare che le grandi aziende. In un certo senso, involontariamente, da lì è nato "Il vino giusto"!
  5. PREZZO: 9,5
    ho già detto sopra che, in cantina, l'annata più giovane viene via a 15-20 euro! Credo sia il vino con il miglior rapporto qualità prezzo che abbia mai bevuto!
VOTO MEDIO: 8,7

martedì 13 dicembre 2016

Oltrepo Pavese doc - Barbacarlo - 1976 - Az. Agricola Barbacarlo di Lino Maga


Degustazione del 10 dicembre 2016 con Teo


  1. GUSTO: 8
    Avete letto bene, si tratta di un vino del 1976! Dare un giudizio numerico, in casi come questo, credo sia oggettivamente impossibile. Da un lato avrei dovuto assegnare un voto tendente a infinito per l'emozione che ci ha suscitato trovare un vino di quella età ancora così in forma. Se volessi provare a dare qualche giudizio tecnico, il colore (lo si vede dal video e dalla foto), di certo non più impenetrabile come in gioventù, manteneva una tinta granata con riflessi rubino (mai me lo sarei aspettato dopo 40 anni!). Al naso, anche qui, non c'era particolare intensità, ma piacevoli sentori di spezie, liquirizia e, dopo un po' di ossigenazione, una piacevole nota eterea, questa sì più in linea con i grandi vini che hanno riposato tanti anni in bottiglia. L'assaggio ha confermato queste premesse: un vino innanzitutto ancora perfettamente integro, dall'equilibrio impeccabile, con tannini ormai molto levigati e un residuo di freschezza (acidità) che ne ha comportato una bevibilità immediata (la bottiglia è durata, purtoppo, solo una mezz'ora!). E pensare che Lino Maga mi aveva detto di aver conservato la bottiglia "in vetrina", in piedi, e che il 1976 non è stata una grande annata!!
  2. FAIRNESS: 9
    la cantina Barbacarlo è ormai un cult, così come lo è il proprietario, il comm. Lino Maga! Occorrerebbero molte parole per descriverlo (vi invito a guardare qualche video su youtube che già rende l'idea), ma quel che si può dire è che la sua politica è semplicissima: la sua famiglia possedeva una collina posta in Broni, con un'orientamento, un terreno e delle caratteristiche pedo-climatiche eccellenti per produrre le uve "autoctone" del territorio (croatina, uva rara, ughetta). Lui si limita, come hanno fatto i suoi avi, a far esprimere alla natura, di anno in anno, il massimo possibile. Ma ciò senza imbrogli, senza sofisticazioni, senza tecnologie! Il vigneto è coltivato con vitigni misti, tutte le fasi della vinificazione rispettano le antiche tradizioni del calendario lunare, i lieviti sono autoctoni, la botte per l'affinamento è di medio grandi dimensioni, ha subito diversi passaggi e viene utilizzata per pochi mesi (fino alla primavera dell'anno successivo alla vendemmia). Insomma, un produttore (e un prodotto) sincero, che incarna perfettamente il suo territorio!
  3. OCCASIONE: 7,5
    in questo ponte dell'Immacolata abbiamo pensato di iniziare con gli auguri natalizi con un po' di amici. Essendo appena passato il compleanno di Teo, gli ho anche consegnato la bottiglia in questione, che avevo appositamente acquistato in Oltrepo in quanto la vendemmia era quella del suo anno di nascita. E' così che lui, con mia grande approvazione, ha pensato di aprirla già in quella sede... Insomma, una piacevole serata prenatalizia con i nostri bimbi e con due illustri quarantenni ;)!
  4. ACQUISTO: 9
    come già anticipato sopra (e anche in un precedente post), ho acquistato questa ed altre bottiglie di Barbacarlo direttamente dalle mani del comm. Lino Maga, che ci ha intrattenuto con oltre un'ora di aneddoti interessanti sulla sua storia e sulla storia e le prospettive dell'enologia italiana! Sono fiero di averlo conosciuto!
  5. PREZZO: n.d. (7,5)
    avendo acquistato diverse bottiglie, con un prezzo forfait, non so davvero quanto mi sia costata questa singola bottiglia, nè lo potrei rivelare per eleganza nei confronti del mio amico. Ciò che posso dire è che questa azienda applica prezzi che prescindono da logiche di mercato. Mediamente, a seconda delle annate, il Barbacarlo si trova tra i 20 ed i 30 euro la bottiglia. Vista la peculiarità, la sicura qualità e anche la longevità del prodotto, ritengo sia un prezzo assolutamente conveniente!
VOTO MEDIO: 8,2


venerdì 9 dicembre 2016

Oltrepo Pavese Metodo Classico - Luogo d'agosto - Alessio Brandolini


Degustazione dell'8 dicembre 2016 con amici

  1. GUSTO: 7,5
    trattasi di un metodo classico ottenuto da uve 100% pinot nero, pas dosè, con permanenza sui lieviti di 4-5 anni! Non è indicata l'annata della vendemmia, ma è ora in commercio il 2011. Come si può agevolmente vedere nel video, il vino ha uno straordinario colore giallo paglierino con riflessi dorati, un perlage fine e persistente, degli aromi eleganti e complessi e, all'assaggio, è un vino decisamente secco e fresco, proprio come ci si può aspettare dalle informazioni sopra riassunte. Se qualcuno non conoscesse i metodo classico dell'Oltrepo, di certo con questa bottiglia capirà che si tratta di un prodotto di altissimo livello, paragonabile senza mezze misure con un ottimo champagne!
  2. FAIRNESS: 7,5
    ho avuto il piacere di conoscere Alessio Brandolini nella nostra gita oltrepadana di novembre e mi è sembrato davvero un bellissimo personaggio! Un giovane che ha studiato enologia e, dopo un lungo percorso di perfezionamento ed esperienze in Italia e Francia, ha ripreso in mano i vigneti di famiglia privilegiando la qualità e la valorizzazione delle singole cru. La sua passione è il pinot nero ed in particolare quello per la base spumante
  3. OCCASIONE: 7
    il pomeriggio dell'Immacolata, iniziato con un tè coi biscotti con quattro cari amici, nonostante il sole fosse tramontato alle 5, si è illuminato con la brillantezza di questo metodo classico, che ha retto da solo il peso dell'aperitivo!
  4. ACQUISTO: 9
    come dicevo, ho acquistato questa ed altre bottiglie direttamente dalle mani di Alessio Brandolini, che ci ha anche mostrato i processi produttivi dei suoi vini
  5. PREZZO: 7,5
    se pensiamo allo spumante del supermercato, con l'aggravante della provenienza dall'Oltrepo, ci sembra tanto pagare 16€ per una bottiglia, ma se pensiamo che abbiamo davanti uno champagne artigianale, si capisce che il rapporto qualità prezzo è comunque ottimo!
VOTO MEDIO: 7,7

Barbaresco - Bric' Micca - 2010 - Dante Rivetti


Degustazione del 4 dicembre 2016, durante il pranzo domenicale

  1. GUSTO: 8,5
    davvero straordinario questo Barbaresco, peraltro in formato magnum! Sarà l'annata 2010 che è stata senz'altro ottima, saranno questi 6 anni trascorsi, che ne hanno smussato quanto basta il tannino, sarà che era qualche mese che non bevevo i grandi nebbiolo delle Langhe, sta di fatto che questo vino mi è piaciuto tantissimo! Oltre al bel colore granato intenso e all'intensità e complessità olfattiva, tipici di questi vini, ciò che mi ha stupito è stata una morbidezza fuori dal normale. Sembrava di bere uno sciroppo che accarezzava la bocca!
  2. FAIRNESS: 7,5
    non conoscevo questa cantina, che pare essere poco inserita nei circuiti più "pop" della categoria. In ogni caso si può dire che si tratta di una realtà di medio-grandi dimensioni per le Langhe (40 ha), con radici storiche, che copre un gran numero di etichette, tra le quali il fiore all'occhiello è proprio il Barbaresco. Da notare anche l'attenzione all'ecologia mediante l'utilizzo di pannelli fotovoltaici e della tecnica della cd. lombricatura, che permette di trasformare rifiuti organici in humus mediante l'utilizzo dei lombrichi
  3. OCCASIONE: 7,5
    abbiamo festeggiato il compleanno di mia mamma, ma soprattutto ci siamo riuniti nella formazione quasi al completo, con fratelli, e zii vari, cosa che non capita tutte le domeniche
  4. ACQUISTO: 7,5
    la magnum è stata gentilmente offerta dal solito zio Antonio, vero appassionato di Langhe. Non so esattamente dove la abbia acquistata, ma, conoscendolo, sono certo che il canale di rivendita è privilegiato!
  5. PREZZO: 8
    pare che il Bric' Micca sia venduto a poco più di 20 euro la bottiglia: una somma davvero minima in rapporto alla qualità del prodotto, peraltro facente parte di una delle DOCG più rinomate d'Italia
VOTO MEDIO: 7,8

sabato 26 novembre 2016

Buttafuoco Oltrepo Pavese - Cerasa - 2015 - Andrea Picchioni


Degustazione del 26 novembre 2016 con Gabry e Bea

  1. GUSTO: 7
    Negli ultimi mesi sto iniziando ad apprezzare sempre più i cd. vini quotidiani, ossia vini relativamente giovani, non troppo corposi, facili da bere e, appunto, facili da abbinare alla cucina di tutti i giorni. Questo Buttafuoco fa certamente parte di questa categoria! L'annata 2015 è stata straordinaria ed infatti il vino è impeccabile. Il colore è un invitante ed intenso rubino con riflessi violacei, limpido nonostante l'assenza di filtrature. I profumi sono quelli di un vino giovane, ma comunque abbastanza complesso. I tannini un po' ruvidi, conferiti dai vitigni utilizzati (barbera, vespolina e croatina) e ancora poco smussati dal brevissimo affinamento in bottiglia, sono ben mitigati dalla freschezza e dalla morbidezza del vino, che risulta senz'altro molto equilibrato.
  2. FAIRNESS: 9
    Come dicevo nel precedente post sulla gita oltrepadana, l'Azienda Agricola Andrea Picchioni è una di quelle che mi ha maggiormente colpito ed affascinato. I suoi vini sono senz'altro definibili "naturali", ossia strettamente legati al territorio ed al lavoro in vigna, con scarso utilizzo di tecniche enologiche per preservare al massimo la peculiarità di ogni vitigno e di ogni vigna e la qualità delle uve raccolte. Picchioni ha scelto terreni particolarmente vocati e li sta coltivando con il massimo rispetto per la natura, lasciando ampie zone boschive intorno ad ogni vigna, oltre che mediante la pratica dell'inerbimento e della redistribuzione delle vinacce. Mi affascina anche l'utilizzo dei lieviti indigeni delle uve per la fermentazione ed il moderato utilizzo del legno (nel caso di questa bottiglia, solo 6 mesi in vasca)
  3. OCCASIONE: 7
    Per questo pranzo del sabato io e Vale abbiamo unito le forze con mia sorella Bea e mio cognato Gabry. Il risultato è stato notevole: zuppa di verze, arrosto di maiale con contorno di zucca, carote e patate. Il Buttafuoco è stato davvero la morte sua!
  4. ACQUISTO: 9
    Come avrete intuito, questa bottiglia è stata acquistata la settimana scorsa presso la cantina Picchioni e ci è stata illustrata personalmente dal titolare.
  5. PREZZO: 8
    Il prezzo applicato in cantina è di circa 8 euro la bottiglia. Direi che è da considerarsi ottimo sia per la qualità del prodotto che per la cura che ci sta alle spalle. Il perfetto vino quotidiano!
VOTO MEDIO: 8

lunedì 21 novembre 2016

SPECIAL EDITION - Visita in Oltrepo (Picchioni - Brandolini - Monsupello - Barbacarlo)


Come ogni anno, in prossimità del mio compleanno, organizzo una gita in visita ad alcune cantine caratteristiche di un determinato territorio.
Quest'anno la sfida è stata trovare la qualità nell'Oltrepo Pavese, territorio spesso bistrattato, sia per alcuni scandali recenti, sia per una tendenza a vini di quantità e non di qualità.
Invece ci sono davvero tantissime cantine, storiche e giovani, che si fanno portavoce di un Oltrepo poco conosciuto, ma capace di creare vini buonissimi, fatti con metodi rispettosi dell'ambiente e delle tradizioni, oltre che di raccontare storie emozionanti di vita vissuta tra le vigne!
Farò un rapido excursus delle 4 cantine visitate il 19 novembre 2016 con 7 carissimi amici, sperando di trasmettervi alcune peculiarità di ognuna e di farvi venire voglia di provare questi prodotti davvero perfetti per il mio "vino giusto"! Seguiranno, nei prossimi mesi, i commenti alle singole bottiglie, che non mancherò di stappare!

  1. Azienda Agricola Andrea Picchioni di Canneto Pavese
    Ci ha accolti, alle 10,30 di mattina, il titolare, personaggio intraprendente ma molto umile. Andrea Picchioni ha deciso, ormai una trentina di anni fa, di recuperare alcune vigne poste nelle posizioni più vocate della zona, per coltivare le uve della tradizione. Lavora con metodo biologico (inerbimento, redistribuzione delle vinacce nei vigneti e grande attenzione a non inquinare il sottosuolo, ma anche a preservare l'ambiente circostante i suoi vigneti), anche se ci ha detto di non indicarlo sulla bottiglia perchè "il biologico dovrebbe essere la norma... E' chi inquina che dovrebbe indicarlo in etichetta!". Produce, utilizzando i lieviti indigeni dell'uva, pressochè soltanto vini rossi, tutti di altissimo livello. Il suo Buttafuoco Bricco Riva Bianca ha vinto molti premi e se li merita, ma noi abbiamo anche apprezzato la sua Bonarda vivace, con profumi freschissimi di frutta rossa e una grande bevibilità, che tutti abbiamo indicato come una delle migliori mai bevute! Una menzione va anche al Pinot Nero vinificato in rosso dell'annata 2015, che uscirà la prossima primavera, che abbiamo trovato davvero fantastico!
  2. Azienda Agricola Alessio Brandolini di San Damiano Al Colle
    Alessio Brandolini è un ragazzo molto giovane, che ha preso da una decina di anni in mano l'azienda di proprietà dei suoi avi e, previa laurea in enologia e seria esperienza sul campo, ha iniziato ad imbottigliare all'insegna della qualità! Dopo averci mostrato la modalità di produzione del suo metodo classico, abbiamo assaggiato sia il suo Extra Brut (che di fatto è un pas dosè) ed il suo Rosè con metodo ancestrale. Davvero due vini eccellenti, che ci hanno ben impressionato.
  3. Azienda Agricola Monsupello di Torricella Verzate
    Questa realtà è decisamente più grande (50 ha) rispetto alle prime due, ed affonda le radici nella storia dell'Oltrepo, essendo stata fondata dal sig. Carlo Boatti nel lontano 1893. Ad oggi, oltre a produrre un'infinità di etichette per tutti i gusti, è considerata dai più il leader del metodo classico oltrepadano. Con il supporto della vulcanica ed estroversa Laura (alla quale ha fatto da contraltare l'imperscrutabile fratello Pierangelo) abbiamo assaggiato il Brut (il Nature era esaurito) che, con il suo colore ramato ed i suoi sentori mielosi, pur mantenendo la dovuta freschezza, ci ha davvero stregati! Ottimo anche il Rosè. Ci ha stupiti, in generale, la scelta di questa azienda di medie dimensioni, di produrre pressochè esclusivamente vini utilizzando il mosto fiore, ossia la prima spremitura, di maggiore qualità e rivendendo a terzi la restante parte.
  4. Azienda Agricola Barbacarlo di Lino Maga
    Molti di voi già sapranno di chi sto parlando... Ossia del personaggio più incredibile ed affascinante di tutto l'Oltrepo! Il Cav. Maga, nonostante l'età e qualche acciacco, ci ha tenuti incollati ai suoi racconti per quasi 2 ore, offrendoci un numero davvero imprecisato di assaggi di annate differenti. Per chi non lo conoscesse, Maga produce solo due vini (da uve croatina, uva rara e ughetta), prodotti da secoli nelle due vigne di proprietà della famiglia, una delle quali, il Barbacarlo (marchio registrato), è diventata di fatto la cru più importante della denominazione. Il suo modo di produzione è pressochè ancestrale, "il vino come si faceva 2000 anni fa'", dice lui. La cosa incredibile è che questo vino, proprio per come è prodotto, rispecchia in modo fedelissimo le singole annate, non essendo mai uguale a sè stesso. Nonostante facciano solo pochi mesi di affinamento in botte grande usata ("i primi due anni dell'uso della botte, il vino va buttato, perchè sa di legno!") i vini risultano già prontissimi appena usciti e capaci di evolvere per decenni!
    La chicca finale è stata l'assaggio di una delle ultime (forse proprio l'ultima, ma dato lo splendido caos di quella cantina non potrei giurarci) bottiglie del Barbacarlo 2003, bocciato dalla commissione della doc per l'eccesso zuccherino, ma osannato dalla critica e addirittura da Gino Veronelli in persona (vedi la foto qui sotto), vino che ora è diventato un cult e il simbolo del pensiero di Maga!
    Abbiamo avuto l'onore di assaggiarla perchè, per combinazione, Maga l'aveva aperta la sera prima in occasione di una visita speciale e... ne era avanzata un mezza bottiglia scarsa!

Dal punto di vista umano, l'incontro con Lino Maga è forse stato il più arricchente, ma ogni cantina ci ha mostrato sfaccettature diverse dell'Oltrepo di qualità i cui vini, per dirla sempre con Maga "sono i più profumati del mondo!"

sabato 29 ottobre 2016

Terre Lariane IGT - Bornò - 2013 - Tre Noci


Degustazione del 28 ottobre 2016 con Pax

  1. GUSTO: 7
    un gradevolissimo merlot in purezza, dal colore rubino e con un bouquet intenso e abbastanza complesso. Nonostante la buona struttura ed il vitigno che si presta a vini morbidi e rotondi, questo Bornò 2013 si presenta facile da bere ed equilibrato, con tannini, acidità e sapidità ben dosati che lo rendono un prodotto davvero interessante. L'affinamento in barrique, poi, dona quel po' di eleganza che fa sempre comodo e lascia presagire anche una buona propensione all'invecchiamento
  2. FAIRNESS: 8,5
    come nel caso di La Costa, l'Azienda Agricola Tre Noci una realtà giovane, che produce vini di qualità in Brianza, sempre nella zona di Montevecchia. In questo caso, l'azienda è ancora più piccola, con pochissimi ettari vitati, che cerca già di avere un approccio attento al rispetto per la natura e ad una agricoltura "integrata". Nei prossimi anni, oltre al merlot, è in fase di sviluppo anche un vigneto con uve pinot nero
  3. OCCASIONE: 7
    il venerdì sera prima di un piccolo ponte autunnale, con la stanchezza per la settimana lavorativa, ma la mente libera, è un momento ideale per godersi una buona bottiglia in compagnia (e se si è solo in due ce la si può godere ancora di più ;) )
  4. ACQUISTO: 8
    ho acquistato questa bottiglia qualche mese fa' al mercato dei coltivatori a km0 di Osnago, dove uno dei membri del Consorzio Terre Lariane presentava alcuni prodotti della giovane IGT, con vendita annessa. Sono convinto che questo consorzio farà molto bene alla viticultura brianzola
  5. PREZZO: 6,5
    sono certo che i proprietari hanno fatto immani sacrifici (anche economici) per coltivare terreni da anni abbandonati, per piantare le vigne migliori, per acquistare le barrique e tutti gli strumenti della cantina, ed il prodotto finale è di tutto rispetto. Ho speso volentieri 18 euro per questa bottiglia e lo rifarei senza dubbio. Da un punto di vista puramente oggettivo, confrontato con altri vini di pari livello, magari si può trovare anche qualcosa di più economico, ma tanto di cappello all'azienda agricola Tre Noci!
VOTO MEDIO: 7,4

domenica 2 ottobre 2016

Terre lariane IGT - Vino del '14 - La Costa


Degustazione dell'1 ottobre 2016 con Paolo e famiglia

  1. GUSTO: 7
    questo vino rappresenta perfettamente la filosofia della cantina La Costa: in un'annata piovosa e fredda come il 2014, infatti, l'azienda ha deciso di non vinificare in purezza il pinot nero, nonostante proprio il "San Giobbe" sia una delle etichette più interessanti della linea, per non intaccarne la qualità. La scelta è stata di vinificare il pinot nero unitamente al merlot ed al syrah, così venendo a creare un vino fresco e beverino, molto equilibrato e comunque fedele al territorio. Credo che, se mai dovessi aprire una trattoria con prodotti tipici brianzoli, vorrei che il mio "vino della casa" fosse esattamente così!
  2. FAIRNESS: 8
    in un piccolo angolo di brianza fatto di colline di castagni e verdi pascoli, si trova l'Oasi Galbusera Nera, suggestivo casale ristrutturato con stile rustico e un gusto davvero elegante. All'interno, oltre ad un fantastico ristorante vista Montevecchia, ha sede la cantina La Costa, guidata sapientemente dalla famiglia Crippa, che ha deciso di studiare i terreni limitrofi alla cascina, scegliere i vitigni migliori per ogni singolo appezzamento e farsi guidare da agronomi ed enologi per creare uno dei pochi esempi di viticoltura brianzola di qualità! Il fascino di essere a 30 km da Milano, poi, rende la loro avventura enormemente affascinante!
  3. OCCASIONE: 8
    siamo stati enormemente contenti di ospitare a pranzo Paolo, un amico che due estati fa ci ha guidati a scoprire le meraviglie della Cina e soprattutto del popolo cinese! Insieme a lui, ovviamente, c'erano sua moglie (cinese doc!) e i loro due splendidi figli, tutti in vacanza in Italia dopo alcuni anni di assenza. Il pranzo è stato davvero piacevole, a base di formaggi di capra locali (c.na Bagaggera e Fattoria Selva), salame nostrano, frutta e verdura km 0 e tris di agnolotti. Un menù ed una compagnia davvero perfetti!
  4. ACQUISTO: 8
    ho acquistato questa bottiglia poche settimane fa durante una passeggiata presso l'Oasi Galbusera Nera. Un cortese e competente collaboratore dell'azienda, nonostante fosse impegnato a servire un pranzo di matrimonio, ci ha pazientemente spiegato ogni vino e fatto assaggiare quasi tutti i prodotti in lista
  5. PREZZO: 7
    10 € sono senz'altro ben spesi per questo vino davvero piacevole. Probabilmente il fatto che si tratti di una realtà piccola che punta tutto sulla qualità non consente prezzi paragonabili alla GDO o ad altri colossi del vino, ma a noi piace La Costa proprio per questo e siamo convinti che valga davvero la pena investire sui loro vini
VOTO MEDIO: 7,6

domenica 18 settembre 2016

Rosso di Toscana IGT - Poderi del bello ovile - 2008 - Serego Alighieri (Masi) - Magnum


Degustazione del 17 settembre 2016

  1. GUSTO: 7
    un vino molto equilibrato, forse fin troppo "perfettino" eun po' diverso da come me lo aspettavo. Le uve sangiovese, canaiolo e ciliegiolo sono tipiche dei vini toscani, profumati e facili da bere. Il colore rosso rubino intenso, da questo punto di vista, non fa una piega. Passando all'esame olfattivo, però, non ritrovo i tipici profumi del sangiovese, quanto piuttosto profumi più minerali e sentori di liquirizia, comunque molto interessanti. Anche passando al gusto, i 13% indicati sull'etichetta vengono in qualche modo smentiti da una struttura molto più importante. Gli 8 anni dalla vendemmia, d'altra parte, non hanno intaccato in alcun modo il vino, che si presenta ancora perfettamente rotondo e corposo
  2. FAIRNESS: 7
    Masi Agricola è una delle realtà più grandi ed importanti della Valpolicella e produce vini di grande livello, con grandi numeri e con una grossa fetta di mercato occupata dalla GDO. I Serego Alighieri, dal canto loro, sono la famiglia discendente dal poeta Dante, emigrata in Veneto poco dopo la morte del predetto e ritornata in Toscana proprio per l'acquisto dei vigneti dai quali nasce questo vino. Sicuramente una bella idea commerciale! Se da un lato manca il fascino di una produzione che nasce dalle mani e dalla testa di un contadino "autoctono", come piace a noi, dall'altro va segnalato che il vigneto "Poderi del bello ovile" è stato inserito nel progetto "masigreen", sovvenzionato anche dal Ministero, nel quale viene fatta particolare attenzione al basso consumo energetico, al rispetto dell'ambiente e al limitato uso di concimi chimici, assecondando così il più possibile il ciclo naturale del vigneto
  3. OCCASIONE: 7,5
    una bella cena denominata "fratellanza", con i miei fratelli e le sorelle di mio cognato Gabriele, che io e Tommy incontravamo per la prima volta. L'atmosfera è stata sin da subito molto serena e "alla mano" ed il formato magnum della bottiglia, oltre a fronteggiare le tante gole da dissetare, ha dato quel tocco in più di convivialità
  4. ACQUISTO: 8
    il suddetto cognato mi ha regalato questa magnum quando ci conoscevamo appena. Direi che ha fin da subito capito quali sarebbero stati i tasti giusti da toccare per conquistarsi la mia fiducia!
  5. PREZZO: 7,5
    per le ragioni di cui sopra, non conosco il prezzo della bottiglia. Come di consueto, in questi casi mi limito a segnalare che su internet si trova a circa 12€ la bottiglia, un prezzo sicuramente onesto
VOTO MEDIO: 7,4

lunedì 12 settembre 2016

Cinque Terre - Magioa - 2015 - Buranco



Degustazione dell'11 settembre 2016


  1. GUSTO: 7
    è un vino prodotto con i vitigni autoctoni bosco e albarola, oltre al "quasi" autoctono vermentino. Sicuramente è un bianco che mostra la sua forte personalità e territorialità, cosa che abbiamo molto apprezzato. I profumi si sono aperti dopo qualche minuto e sono piuttosto delicati, ma raffinati. Il sapore è senz'altro sapido, ma molto gradevole. Lo scarso (o forse addirittura nullo) utilizzo di solfiti, infine, rende il prodotto particolarmente facile da bere. Perfetto l'abbinamento con una straordinaria pasta all'uovo con gamberetti e zucchine
  2. FAIRNESS: 8
    Buranco è una delle realtà più importanti e prestigiose delle Cinque Terre, territorio talmente impervio e unico che già da solo merita profondo rispetto per ogni vignaiolo. Vigneti abbarbicati sulla montagna, affacciati sul mare, coltivati in modo quasi esclusivamente manuale, che godono di un'esposizione verso sud e di una ottima influenza delle brezze marine. Chi è stato nella cantina Buranco, poi, riferisce anche di una magione particolarmente suggestiva e ben curata che domina il golfo di Monterosso. Come si diceva, Buranco è sempre stato in prima linea per la produzione di vino senza solfiti, sfida affascinante e sempre apprezzata!
  3. OCCASIONE: 8,5
    ogni anno, la domenica dopo l'8 di settembre (S. Maria Nascente) si festeggia a Bernareggio la festa del paese. In particolare, quest'anno siamo stati ospiti dalla zia Emy in occasione dei suoi (primi) 60 anni! Erano presenti molti familiari, tra cui il mitico zio Antonio, già citato in precedenti post, grande appassionato di vini. Oltre al vino in oggetto, offerto dalla padrona di casa, infatti, abbiamo stappato alcuni eccellenti bottiglie portate dagli ospiti: uno sforzato di Nino Negri 2004, un Barolo Mosconi di Fantino Conterno del 1996, un Verdicchio dei Castelli di Jesi Serra Fiorese di Garofoli 2013. Concluso il pasto, la zia si è superata sfornando anche uno Champagne Wiston Churchill di Pol Roger del 1999 (straordinario!!!) e un rarissimo Schiacchettrà di Mario Andreoli 2012 (artigianale, ma unico!)! Per ognuno di questi vini (alcuni davvero speciali!) sarebbe stata necessaria una recensione, ma abbiamo optato per questo prodotto che, oltre ad aver retto il difficile confronto, è di nicchia, di qualità, molto originale e anche più accessibile rispetto ad alcuni dei suddetti grandi vini... un "vino giusto"!
  4. ACQUISTO: 9,5
    la bottiglia che abbiamo assaggiato è stata acquistata dalla zia durante una visita a Monterosso, nella quale ha avuto anche la possibilità di essere ospite del proprietario, Gigi Grillo, di cenare con lui e di conoscere la sua famiglia. La descrizione che Gigi Grillo (che anche io ho incontrato ad una degustazione proprio a Monterosso nell'aprile 2015) ha fatto della sua produzione ci ha davvero affascinato, perchè la sua azienda rappresenta un bel mix tra la cultura contadina della cinque terre e l'approccio imprenditoriale e moderno di un uomo di mondo come lui stesso sicuramente è.
  5. PREZZO: (7)
    non conosco quale sia l'esatto prezzo di questa bottiglia, anche se credo sia compreso nella fascia tra 15-20 €. In tal caso sarebbe un prezzo certamente proporzionato alla qualità, rarità e peculiarità del prodotto, oltre che alla difficoltà di produzione
VOTO MEDIO: 8

sabato 10 settembre 2016

SPECIAL EDITION - Vin Chè 2016 - "Il sogno di Tassodine"


Degustazione del 9 settembre 2016 con Pax, Sere e Guido

Il "VinChè" è stata una piacevolissima sorpresa!
Si tratta di una festa del vino organizzata da un gruppo di giovani ragazzi della zona di Calusco d'Adda e Carvico (associazione culturale Lunanuova) nella splendida location del parco Serraglio di Carvico.
La festa offre la possibilità di mangiare piatti raffinati seduti su balle di fieno rettangolari, in mezzo a piante secolari, al lume di candela, assaggiando vini di buona qualità e ad un prezzo equo; oppure è possibile effettuare una vera e propria degustazione nella suggestiva location indoor, con volte a crociera in mattoni!
Venendo al vino in degustazione, erano presenti alcune piccole realtà provenienti soprattutto da zone poco distanti, che proponevano vino di qualità e anche qualche storia davvero affascinante.
Tra le aziende presenti, la menzione d'onore va senz'altro alla realtà più piccola e territoriale, l'Azienda Agricola Tassodine.
Da circa 10 anni l'azienda gestisce poco più di un ettaro sull'omonima collina al confine tra le Province di Lecco e Bergamo, con vista su tutta la pianura padana (nella foto).
Insomma, l'imprenditore Giuseppe Magni ha realizzato il sogno di ogni appassionato di vino padano...
Fin dalla piantumazione sono stati effettuati studi agronomici sul terreno, sulla scelta dei vitigni e sulla disposizione delle singole piante. I vigneti producono il classico merlot e, udite udite, il pinot nero (unico produttore della Provincia di Bergamo)! E' proprio questo il vino che merita maggiormente di essere assaggiato: colore molto scarico, forte riconoscibilità ed eleganza. Può già sfidare i migliori pinot neri italiani!
Altro vino che mi ha convinto è il Goccione dell'azienda Roberto Lucarelli (Pesaro), sangiovese in purezza affinato in rovere per 18-24 mesi, anch'esso elegante e molto bevibile.
Venendo ai bianchi, è stato piacevole sentire il titolare di Cascina Feliciana (zona lugana), raccontarci come nasce il suo Torfel, della DOP San Martino della Battaglia, con uve Tocai (lì chiamate "tuchi"). Il vino, sia ben inteso, ci è anche piaciuto molto, anche forse di più del lugana Felugan.
Della cantina Villa Canestrari (valpolicella), ci ha colpito maggiormente il Soave Superiore Riserva Augo, nel quale l'affinamento in barrique conferisce profumi speziati e complessi ed un sentore vanigliato davvero piacevole!
Tra gli spumanti, interessante il metodo charmat da uve chardonnay coltivate a Pontida da Cascina Drezza, ma ci è piaciuto di più il metodo classico, sempre da uve chardonnay, ma proveniente dai colli piacentini (anche questa una chicca!), della cantina Luretta.
Insomma, una serata molto piacevole, istruttiva ed interessante!
L'affluenza ha premiato gli organizzatori, ai quali l'anno prossimo chiediamo un ulteriore salto di qualità!

mercoledì 31 agosto 2016

SPECIAL EDITION - Estate 2016 sul Conero: Garofoli rulez!


Degustazioni varie dal 7 al 20 agosto, con Mago, Guido, Ale e Betty

Eravamo partiti con l'idea di sviscerare ogni segreto sul Verdicchio dei Castelli di Jesi, da degustare in abbinamento a valanghe di pesce appena pescato... Dopo 2 settimane abbiamo capito che nel mese di agosto, complice forse il fermo pesca, non si trova un pesce dell'adriatico nemmeno alle 8 del mattino al porto di Numana; e quanto al verdicchio, la sua mineralità e acidità ce lo hanno reso più difficile del previsto... Ma la vera sorpresa è stato il Rosso Conero!
Da uve 100% (o quasi) montepulciano (quello dell'Abruzzo), ne abbiamo assaggiato diverse versioni, giungendo alla conclusione che si tratta di un vino ricco di personalità, profumato e facile da bere nelle versioni "giovani" e corposo, complesso ed elegante nelle versioni "riserva".
La cantina simbolo della nostra vacanza è stata Garofoli, con sede a Loreto e wineshop a Castelfidardo, a 10 minuti di macchina dalla nostra villa di Numana.
Si tratta di una cantina storica, che ha fatto la storia del vino marchigiano, dal verdicchio al rosso conero, passando per il rosso piceno e per una interessante versione di metodo classico con uve verdicchio!
Abbiamo assaggiato una decina di diverse etichette, sulle oltre 20 prodotte dall'azienda ed abbiamo concluso che, nonostante l'ingente numero di bottiglie e di etichette prodotte, la qualità è altissima e ogni tipo di gusto ed esigenza trova appagamento.
Su tutti, una menzione speciale va allo straordinario Rosso Conero "Pian Carda", da 7,5 € la bottiglia, che ha messo tutti d'accordo con la sua enorme morbidezza e piacevolezza e con i suoi profumi e sapori di frutta rossa: da bere a secchiate!
Complesso e sicuramente meritevole dei suoi 15 € l'Agontano Grosso (riserva del rosso conero), vino da meditazione con i suoi 15%.
Tra i veridcchi c'è una vera escalation di complessità dal Macrina (6€), al Podium (13€), alla selezione Garofoli (23€). Eccezionale il Podium 2007 degustato in cantina, che dopo 9 anni ci ha mostrato il perchè questo vitigno è da molti considerati uno dei più longevi e prestigiosi d'Italia.
Il più piacevole dei verdicchi, però, ci è sembrato il Serra Fiorese, che matura in barrique!
Ecco, infine, alcuni altri vini che abbiamo degustato, oltre a quelli che abbiamo già citato:
- Vermentino di Maremma Toscana 2013 - Il Gabbiano, profumato, caldo, buonissimo
- Colli tortonesi Timorasso - Derthona 2013 - La Colombera, sapido e lievemente agrumato
- Camerlano 2011 - Garofoli, corposo, persistente, elegante
- Brut Riserva 2009 - Garofoli (60 mesi sui lieviti), fresco e piacevole
- Verdicchio dei Castelli di Jesi  Classico Superiore "Bonci San Michele" 2011 - Vallerosa Bonci, pluripremiato nella sua categoria, minerale e sapido

domenica 31 luglio 2016

Masaren - Azienda agricola Quinson


Degustazione del 31 luglio 2016 in famiglia

  1. GUSTO: 7
    ero a pranzo con la famiglia in uno dei migliori ristoranti di Valtournenche, il Foyer des Guides, e volevo assaggiare un vino giovane, beverino, ma pur sempre valdostano. Memore della difficoltà di approccio e della complessità di alcuni vitigni autoctoni, mi sono buttato, quasi alla cieca, su questo blend di quasi tutti i vigneti a bacca rossa autoctoni della valle, ed ho trovato esattamente quello che cercavo: profumi di frutti di bosco, beva fresca e una nota leggermente acida che non ne rovina, però, la piacevolezza. Un modo semplice per bere valdostano! Trattandosi di vino rosso senza una specifica denominazione (Vin rouge), non era indicata l'annata, ma credo fosse 2014. Oggi l'ho accompagnato ad un filetto di angus argentino che si scioglieva in bocca!
  2. FAIRNESS: 8
    non si trova pressochè nulla sull'azienda Quinson online (e già questo è un buon segno, per i miei standard!). Quel che ho capito è che si tratta di una piccolissima realtà (8ha) che produce vino di qualità, senza cedere ad alcun compromesso con il mercato! Mi basta...
  3. OCCASIONE: 8
    quando siamo in montagna con la famiglia, spesso ci concediamo il lusso di un pranzo o una cena al "Foyer", ristorante posto in una location mozzafiato, unico esempio, per quanto ne sappia, di ristorante "gourmet", che però resta ancorato ai prodotti ed alle ricette della Valle. Anche la cantina, molto ben fornita, soprattutto di vini locali, è valorizzata da una spettacolare ambientazione posta alla destra della porta di ingresso ed accessibile dai cliente che lo richiedono. Si vede che tutto è curato nei minimi dettagli ed anche il nostro pranzo è stato davvero ottimo!
  4. ACQUISTO: 8
    per i motivi sopra descritti, acquistare una bottiglia valdostana al "Foyer" è sufficientemente fair! Inoltre l'oste si impegna a dare le giuste indicazioni sui vini presenti nella carta
  5. PREZZO: 6,5
    a prescindere dal prezzo alla carta, che è per forza di cose un po' ricaricato, ho trovato il Masaren a circa 14 € in un negozio in Valtournenche paese. Ho già detto più volte della difficoltà di produrre vino in montagna e quindi non ho nulla da rimproverare al produttore, ma, come valore assoluto, credo che un vino del genere, proprio per la facilità di beva, starebbe meglio in una fascia di prezzo più bassa, tipo dai 7 ai 10 euro a bottiglia. Chissà mai che acquistata direttamente in cantina non rientri in questi parametri?!
VOTO MEDIO: 7,5

domenica 24 luglio 2016

Rosso di Montefalco - 2013 - Arnaldo Caprai


Degustazione del 24 luglio 2016 con Teo and family

  1. GUSTO: 7
    Dopo aver assaggiato qualche Sagrantino di Montefalco qua e là, con poca soddisfazione, al Vinitaly 2015 ho deciso di passare da Arnaldo Caprai, leader indiscusso della denominazione, per capire un po' meglio di cosa si trattasse. Una gentile dipendente ci ha fatto fare una degustazione di quasi tutti i rossi, dal Montefalco Rosso, al Sagrantino Collepiano, fino al Riserva 25 anni ed il paradosso è stata una conferma della difficoltà di beva di questo vitigno, anche al top della sua declinazione, tanto che il Rosso mi è parso il miglior modo, per un palato ancora poco abituato come il mio, per entrarci in contatto. Questa versione prevede infatti un 75% di sangiovese ed è senz'altro un ottimo vino. Già si intuiscono le asperità dell'affascinante e quasi inavvicinabile vitigno autoctono umbro, che sono senz'altro un valore aggiunto anche per questa bottiglia comunque molto piacevole
  2. FAIRNESS: 8,5
    se non fosse per le dimensioni ragguardevoli (136ha) e per il fatto che non ho ancora avuto il piacere di conoscere di persona l'accoglienza dei proprietari, saremmo veramente al top del mio personale giudizio di "fairness". Si tratta, infatti, di una realtà straordinaria che ha consentito di riscoprire il vitigno del Sagrantino e di farne uno dei brand dei grandissimi rossi italiani nel mondo. Il tutto con una meticolosa attenzione all'ambiente, al territorio, alla qualità e financo alla cultura
  3. OCCASIONE: 8
    una gita fuori porta alla bucolica casa al lago di Teo, con la sua splendida famiglia compresi i suoi genitori, "nonni 2.0". Abbiamo pranzato all'ombra di una vite arrampicata sopra un bersò nel loro ampio giardino sul Lago Maggiore, con una piacevole brezza e circondati dai rumori del bosco! Una boccata di aria fresca!
  4. ACQUISTO: 6,5
    maxi offerta al 40% di sconto al supermercato...
  5. PREZZO: 7,5
    per la qualità dell'azienda e la peculiarità del vitigno, i 10-12 euro sono certamente equi e abbordabili
VOTO MEDIO: 7,5

martedì 5 luglio 2016

Maremma Toscana IGT - Avvoltore - 2009 - Moris Farms


Degustazione del 4 luglio 2016 con Teo e Andrea

  1. GUSTO: 7,5
    innanzitutto abbiamo notato all'unanimità lo straordinario colore rubino cupo, molto denso, che sembrava quasi sangue! L'uva Sangiovese, nonostante la predominanza (75%), non ci è parsa prevalere nel gusto, lasciando spazio ad una nota amara e ad un corpo vellutato, che lascia comunque sentire i 14° di alcool
  2. FAIRNESS: 7
    si tratta di una importantissima realtà maremmana, di medio-grandi dimensioni, con 476 ha di vigneti, quasi tutti situati proprio nella zona vicina a Massa Marittima. Non ho mai avuto il piacere di visitare l'azienda
  3. OCCASIONE: 7,5
    io, Teo e Andrea ci siamo trovati appositamente per degustare del buon vino e farci una chiacchierata in santa pace! Il fatto che fosse lunedì sera e che gli impegni di tutti hanno limitato la serata a un paio d'ore non ci ha impedito di divagare in libertà sui più disparati argomenti, dalla tecnologia (videocamere 360°), al cinema, alla musica, fino ai viaggi in missione
  4. ACQUISTO: 7
    dopo aver assaggiato questo super tuscan al Vinitaly 2015, ho acquistato tramite internet una bottiglia, da uno dei siti che rivendono vino di diverse cantine
  5. PREZZO: 7
    si sa che i super tuscan sono molto cari, ed è anche vero che si tratta di un vino molto buono e che senz'altro ha un valore aggiunto anche rispetto ad un normale "buon vino" da tutti i giorni. I 25-30 euro che si spendono per acquistare l'Avvoltore sono quindi poco rispetto ad altri costosissimi concorrenti, a mio giudizio solo poco al di sopra di questo, ma sono in valore assoluto una somma non irrisoria
VOTO MEDIO: 7,2

Franciacorta - Saten - 2012 - Clarabella


Degustazione del 4 luglio 2016 con Teo e Andrea


  1. GUSTO: 6,5
    faccio mediamente più fatica a giudicare un vino spumante rispetto ad un rosso o ad un bianco fermo, pertanto non voglio entrare in un giudizio tecnico. Mi limiterò ad evidenziare la sicura piacevolezza di questo spumante, con bollicine morbide come esige la designazione "Satèn" (setoso, cremoso). Non mi hanno particolarmente colpito nè il profumo, nè il sapore, ma si tratta senz'altro di un prodotto di buona qualità, chardonnay in purezza, con affinamento sui lieviti per 24-30 mesi
  2. FAIRNESS: 9
    a grande sorpresa, andando a reperire qualche informazione sulla cantina Clarabella, scopriamo che la cantina vinicola si trova inserita in un più ampio progetto che ha il fine di promuovere percorsi di cura ed assistenza e di sviluppare attività produttive per la creazione di opportunità lavorative per persone con disagio psichico. Se a ciò si aggiunge la certificazione 100% biologica, siamo pressochè al top della fairness possibile!
  3. OCCASIONE: 7,5
    io, Teo e Andrea ci siamo trovati appositamente per degustare del buon vino e farci una chiacchierata in santa pace! Il fatto che fosse lunedì sera e che gli impegni di tutti hanno limitato la serata a un paio d'ore non ci ha impedito di divagare in libertà sui più disparati argomenti, dalla tecnologia (videocamere 360°), al cinema, alla musica, fino ai viaggi in missione
  4. ACQUISTO: 7,5
    Teo ha acquistato la bottiglia presso la "Dispensa pani e vini", luogo cult della Franciacorta, situato a pochi km dall'uscita di Rovato (BS) dell'Autostrada. Simpatico l'aneddoto che la scelta della specifica bottiglia è stata assegnata alla piccola Isa, che apprezza il colore giallo! Gli è andata ancora bene che non avesse scelto l'oro di un Cristal!
  5. PREZZO: 7
    non si discute la qualità, la certificazione biologica e la bontà del prodotto. Il prezzo di 15-20 euro a bottiglia è senz'altro equo, ma non mi invoglia a comprarmene una cassa per berlo "a secchiate" durante i caldi pasti estivi
VOTO MEDIO: 7,5

lunedì 20 giugno 2016

Syrah Valle d'Aosta - Coteau la Tour - 2013 - Les Cretes


Degustazione del 18 giugno 2016 con la big family

  1. GUSTO: 7
    certamente un buon Syrah! Un colore rubino, profumi di frutta rossa e spezie (tipici del vitigno) ed un gusto equilibrato e rotondo. Chi conosce i vini della Valle d'Aosta, sa che non è affatto banale trovare tali caratteristiche nei rossi di montagna, spesso davvero difficili da affrontare! Anche la pietanza ha poi aiutato ad esaltarne il gusto, essendoci concessi una selezione di salumi e formaggi valdostani top! Come seconda bottiglia abbiamo assaggiato di nuovo il Valtellina Superiore Valgella 2001 di Balgera, vino completamente diverso e forse più elaborato ed elegante, ma il giovane Syrah si è difeso bene, soprattutto nei profumi.
  2. FAIRNESS: 8,5
    la cantina Les Cretes è senza dubbio la più importante (e la più grande) della VdA. Ciò non toglie che, per le ragioni intrinsecamente legate alla conformazione della piccola regione alpina, è una realtà piccola (20ha), con una gestione pressochè aziendale, e con un'attenzione particolare al territorio, inteso sia come tutela del paesaggio, che come riscoperta e preservazione dei vitigni autoctoni o storicamente coltivati. La bottiglia in oggetto, peraltro, proviene dalle vigne poste proprio sotto la torre di guardia medievale del 1400, riportata nel logo dell'azienda. Un ultimo accenno merita l'avvenieristico "Rifugio del vino", suggestiva location da poco aperta per accogliere i visitatori. (Se avrò l'occasione di conoscere personalmente i proprietari, ci sono tutte le premesse perchè il voto alla fairness possa alzarsi ancora di più!)
  3. OCCASIONE: 8
    è raro riuscire ad incontrarsi con una certa tranquillità con i miei genitori, i miei 2 fratelli e le rispettive famiglie. Questo weekend in montagna è stato organizzato con largo anticipo e la cena del sabato sera ha rappresentato il momento clou!
  4. ACQUISTO: 7
    abbiamo acquistato la bottiglia appositamente per la cena presso quella che io chiamo la "gioielleria dei salumi" di Valtournenche, un negozio che vende solo i migliori salumi, formaggi, vini, birre e grappe della valle
  5. PREZZO: 6,5
    si sa che il rapporto qualità/prezzo dei vini valdostani è inevitabilmente poco vantaggioso, ma i 16,50€ pagati per la bottiglia non sono per nulla sprecati. E poi occorre riconoscere il difficilissimo lavoro di coltivare le vigne in montagna!
VOTO MEDIO: 7,4

mercoledì 8 giugno 2016

Valpolicella Ripasso - LaCengia - 2013 - Begali


Degustazione dell'8 giugno 2016 con Pax e Sere


  1. GUSTO: 8
    in due concetti definirei questo ripasso: "frutti rossi" ed "equilibrio". Il primo per la predominanza, sia negli aromi che nel gusto, dei frutti di bosco, che rendono il vino morbido, piacevole, con quel giusto mix di dolcezza e acidità tipico proprio di quel tipo di frutta. Ecco perchè mi ha colpito particolarmente anche l'equilibrio di questo vino, corposo, ma super bevibile; dolce, ma anche acido al punto giusto... Insomma, uno di quei vini che berresti a secchiate e di cui guardi la bottiglia dopo mezz'ora e pensi: "ma come... è già finito?!"
  2. FAIRNESS: 8
    abbiamo visitato l'Azienda Agricola Begali Lorenzo nel novembre 2014. Si tratta della tipica azienda a gestione familiare che apprezziamo particolarmente in questo blog. Grande qualità, attenzione alla tradizione, ma anche con un significativo apporto da parte delle nuove generazioni (il Tigiolo è un blend che merita assolutamente un assaggio!)
  3. OCCASIONE: 6,5
    niente di più che un piovoso mercoledì sera di inizio giugno, in cui mi sono trovato sullo stesso treno di Pax al ritorno dal lavoro e abbiamo improvvisato una cenetta da noi. Vale ci ha messo la sua solita arte culinaria con pollo al curry, patate insabbiate e insalata mista. E' così che, raccontando ai due prodi amici le avventure della grigliata di pesce di domenica scorsa (che si sono colpevolmente persi!), abbiamo deciso di farci almeno un piccolo... ripasso ;)
  4. ACQUISTO: 9
    la bottiglia, gentilmente offerta da Pax, è stata acquistata direttamente in cantina, previo assaggio con uno dei figli del titolare e previo accesso alla barricaia e anche alla suggestiva area di appassimento delle uve per fare l'amarone!
  5. PREZZO: 7
    in cantina abbiamo pagato una cifra tra i 10 e 12 euro, su internet si trova a poco meno di 14. Un prezzo ottimo per un prodotto al tempo stesso facilissimo da bere, ma mai banale e pieno di sfaccettature. Rispetto ad altre cantine a gestione familiare, o ai banchi di un supermercato, il prezzo sembra meno allettante, ma vi posso assicurare che ne vale assolutamente la pena!
VOTO MEDIO: 7,7

domenica 5 giugno 2016

SPECIAL EDITION - 1° compleanno di Francy e grigliata di pesce


19 adulti, 8 minori di 4 anni, uno (il mio Francy!) che festeggiava il primissimo genetliaco, occorso proprio ieri, 10 kg di pesce da grigliare, 10 bocce di vino di vino di qualità, 5 ore filate di un fresco sole, contro le pessime previsioni dei giorni precedenti...
Non servono molte altre parole per descrivere la giornata di oggi!
Era per me una novità assoluta la grigliata di pesce, ma è stato spettacolare condividere con tutti i miei compari l'avventura: uno ha portato gamberi e totani, un altro branzini direttamente dal mercato di Sanremo, un altro degli sgombri, un altro tartare di tonno e sarde sotto sale, poi ancora filetti di salmone, pagro, pesce persico, trota salmonata, coda pescatrice, sarago e pesce spatola...
Con tutto questo ben di Dio, il vino è stato un piacevole fil rouge!
Abbiamo iniziato con un rosè di Le Mojole, azienda della Valcalepio (BG) (colpevolmente escluso dalla foto...), come aperitivo, poi, con i primi pesci grigliati, un Verdicchio dei castelli di Jesi (marchigiano) di Garofoli, azienda assolutamente leader nella categoria, poi Alcamo bianco (siciliano) di Rapitalà, Friulano di La Tunella, Vermentino (ligure) di Terre di Luna, La Segreta di Planeta, Pecorino (abruzzese) Collefrisio, così fino all'esaurimento (o quasi...) del pesce!
Con il dolce (cheesecake ai kiwi), abbiamo aperto uno splendido Gewurztraminer alsaziano riserva di Pierre Sparr, ed una chicca, ossia un passito dell'isola di Lanzarote, La Geria.
Infine, per certificare degnamente il compleanno del mio Francy, ci siamo pazientemente degustati un nobile Barolo Bussia di Giacomo Fenocchio, del 2006.
Ovviamente non posso entrare nel merito dei 10 vini che ci siamo concessi, ma posso dire che sono rimasto piacevolmente colpito dal rosè di Le Mojole, azienda che pare non sbagliare un colpo; tutti hanno apprezzato molto anche il Vermentino della riviera di levante dell'azienda Terre di Luna; il miglior vino è stato il gewurz alsaziano; il più straordinario per come è prodotto il passito di Lanzarote; il più nobile, ovviamente, il giovane (!!!) barolo di 10 anni!!
W gli amici, w il pesce alla griglia, w il vino... w il mio Francy!!!

domenica 29 maggio 2016

Valtellina Superiore - Valgella - 2001 - Balgera


Degustazione del 29 maggio 2016 con Mago

  1. GUSTO: 7
    questa bottiglia mostra il trascorrere dei suoi quindici anni dalla vendemmia solo nel colore scarico. Per il resto sfido chiunque a riconoscere un tale lasso di tempo "al buio". A pochi minuti dall'apertura della bottiglia, è vero, siamo rimasti colpiti da forti sentori speziati, quasi piccanti. Dopo un'oretta, però, il vino si è rivelato un nebbiolo di montagna di grande qualità, pur mantenendo quel carattere austero, acido e minerale che è proprio dell'intera denominazione
  2. FAIRNESS: 9
    mi riporto a quanto già affermato nel post dello scorso 23.4.16 per quanto riguarda la scrupolosa attenzione alla qualità che contraddistingue questa cantina. Pochi solfiti, lunghissimo affinamento, grande attenzione al lavoro in vigna. Questa denominazione (Valgella), poi, è proprio la sottozona più a est della Valtellina, dove è ubicata anche la cantina
  3. OCCASIONE: 7
    in questa uggiosa domenica di fine primavera, ci concediamo questo importante vino rosso, ad accompagnare il pranzo magistralmente preparato dalla suocera, a base di pasta alla norma e pollo arrosto
  4. ACQUISTO: 9
    anche qui, mi riporto al precedente post sul Riserva del Fondatore Balgera. Con particolare riferimento a questa bottiglia, è stata acquistata dal mio fido compagno enoico di mio cognato Mago, sempre previo assaggio guidato dal sig. Balgera in persona
  5. PREZZO: 8,5
    se ne facciamo una questione di qualità, di fascino e di anni di invecchiamento in cantina prima dell'immissione in mercato, 9 euro per questa bottiglia sono davvero pochissimi!
VOTO MEDIO: 8,1

sabato 21 maggio 2016

Gewurtztraminer - Kirchenstuck - 2013 - Geistermuhle


Degustazione del 20 maggio 2016 con Pax e Sere


  1. GUSTO: 7
    nonostante una iniziale perplessità dovuta al tappo a vite ed alla insolita provenienza tedesca, ci ha piacevolmente colpito il profumo floreale e speziato di questo gewurztraminer! Anche il gusto non ha per nulla deluso. Fresco e beverino, come ogni gewurz che si rispetti.
  2. FAIRNESS: 7,5
    la cantina Geistermuhle è una piccola realtà familiare (18ha) che opera nella zona dell'Assia Renana (Reinhessen), ossia una regione tedesca a sud est di Francoforte, e produce vini utilizzando numerosi vitigni molto presenti nella zona: pinot nero e bianco, silvaner, riesling... Non paiono esserci prodotti di eccellenza, ma di certo è una bella sorpresa scoprire nuovi territori che si affacciano sul mercato sempre più globale
  3. OCCASIONE: 7
    tranquilla cenetta del venerdì sera a base di sushi, riso basmati e verdure saltate nella wok!
  4. ACQUISTO: 8,5
    lo scorso settembre i miei genitori hanno ospitato due tedeschi in occasione del gemellaggio tra Bernareggio e Wachtberg. Uno di loro era il figlio dei proprietari della cantina Geistermuhle ed aveva portato con sè una cassa con 6 bottiglie tutte diverse, da farci assaggiare! Mai avrebbe pensato di capitare da un invasato come me!
  5. PREZZO: n.d. (8)
    ovviamente il nostro ospite non ci ha detto il prezzo dei vini, ma da una rapida ricerca sul sito della cantina (solo in tedesco...), ho rinvenuto che questa bottiglia ha un costo di € 6,5! E' stato interessante degustare il vino prima di sapere il prezzo (e con il pregiudizio del tappo a vite!), e vi assicuro che avrei detto tranquillamente che potesse costare 10-15 euro!
VOTO MEDIO: 7,6

domenica 15 maggio 2016

Champagne - Brut Souverain - Henriot (Jeroboam 3l)


Degustazione di sabato 14 maggio 2016 alla festa di Battesimo e Comunione della Sofy

  1. GUSTO: 7,5
    rieccomi a parlarvi di uno champagne. Subito prima dell'apertura della bottiglia, avevamo bevuto del Ferrari Perlè (in formato magnum) e quasi tutti abbiamo concordato che lo champagne fosse più buono, con buona pace dei campanilisti! Più fine e cremoso del comunque eccellente cugino, mi verrebbe da dire.
  2. FAIRNESS: 7
    a differenza del precedente champagne recensito, Henriot è una realtà storica di Raims (dal 1640!!). Proprio la grandezza del marchio, però, rende ovviamente meno "familiare" la gestione, obbligando anche all'acquisto di uve da terzi.
  3. OCCASIONE: 9
    lo zio antonio, il mio iniziatore al mondo del vino, e la zia Carmen hanno curato in modo ineccepibile la festa per il Battesimo e la Prima Comunione della piccola Sofia. Tutta la famiglia allargata era presente per festeggiare nella raffinata ed etnica cornice del porticato di casa degli zii. La ciliegina sulla torta, per quel che ci riguarda, è stata l'apertura di questo champagne, in formato jeroboam, ossia nel bottiglione da 3 litri! Bollicine in abbondanza per una festa che ci ha visti anche ballare scalzi sul tavolo di marmo! La serata è poi proseguita con 3 grandi rossi che non ho recensito: Sfursat 2006 di Bettini, Carignano del Suclis riserva 2006 di Santadi e Barbaresco Basarin 2006 di Adriano (ovviamente il 2006 è l'anno di nascita di Sofy, nulla lasciato al caso!!)
  4. ACQUISTO: n.d. (7)
    credo che lo zio si sia fatto recapitare la bottiglia dal catering, ossia dal Ristorante Valentino di Bellusco, noto per il buon cibo e soprattutto per un'ottima cantina.
  5. PREZZO: n.d. (6,5)
    il prezzo di mercato della bottiglia da 0,75l è di circa 30 euro, certamente equilibrato per essere uno champagne, ma a mio giudizio un po' abbondante come valore assoluto.
VOTO MEDIO: 7,4

Chardonnay - Sanct Valentin - 2013 - San Michele Appiano


Degustazione del 14 maggio 2016, con Marty, Charlyne, Bea e Gabry


  1. GUSTO: 8
    adoro questo chardonnay! Bello corposo e ricco di profumi e sapori come piace a me. Gusto quasi burroso, con evidenti profumi di vaniglia.
  2. FAIRNESS: 7,5
    enorme realtà altoatesina, organizzata come consorzio, comunque attenta alla qualità. La linea Sanct Valentin è di livello molto alto.
  3. OCCASIONE: 7,5
    un pranzo del sabato, organizzato da un momento all'altro, è stato una bella occasione per incontrare Martino e Charlyne, in gita in Italia dalla loro Bruxelles. Anche l'inaugurazione della stagione estiva sul nostro terrazzo ha reso l'atmosfera davvero gradevole.
  4. ACQUISTO: 6,5
    acquisto di gruppo con Teo, su una delle grandi enoteche online.
  5. PREZZO: 8
    credo che € 15,60 siano un prezzo davvero eccellente per un vino di fascia medio-alta. Consiglio vivamente l'acquisto!
VOTO MEDIO: 7,5

domenica 8 maggio 2016

Champagne - Cuvèe Prestige Brut - Edmond Bourdelat


Degustazione dell'8 maggio 2016,

  1. GUSTO: 7
    prevalgono i profumi di frutta esotica e le note sapide in questo brut prodotto con un blend dei classici vitigni dello champagne, chardonnay e pinot noir
  2. FAIRNESS: 7
    il mondo dello champagne non è propriamente il mio campo da gioco, ma si può senz'altro dire che la cantina Edmond Bourdelat rappresenta una piccola (5ha) realtà familiare, da almeno 2 generazioni focalizzata esclusivamente sulla produzione di champagne
  3. OCCASIONE: 7,5
    dopo il pranzo domenicale sul terrazzo, riscaldati dal tiepido sole di maggio, brindiamo insieme alla festa della mamma, in compagnia di ben 4 mamme (tra le quali la mia e quella di mio figlio ;))
  4. ACQUISTO: 7,5
    la bottiglia è stata acquistata ad una importante manifestazione enologica in Francia, previo assaggio direttamente dal produttore. A noi arriva come prezioso gateau da parte dello zio Antonio!
  5. PREZZO: 7
    pare che la bottiglia che abbiamo bevuto sia costata circa 25 euro, prezzo decisamente equo! 
VOTO MEDIO: 7,2

Barolo - Percristina - 2001 - Domenico Clerico


Degustazione dell'8 maggio 2016, durante il pranzo domenicale


  1. GUSTO: 9
    quando arriviamo a certi livelli, sento un certo imbarazzo ad esprimere un mio parere... Come se mi chiedessero di commentare un brano di Bach! In ogni caso ho senz'altro ritrovato quei magici profumi floreali che solo i grandi barolo (e barbaresco) hanno, ho riscontrato un colore molto intenso (come non mi sarei aspettato da un vino di 15 anni, spesso scarico e già tendente all'aranciato) e una vena acida assolutamente equilibrata e per nulla fastidiosa
  2. FAIRNESS: 8
    Clerico è uno dei grandi delle Langhe! La sua cantina è relativamente piccola (21ha per 110.000 bottiglie annue) e punta esclusivamente sulla qualità e sul rispetto della tradizione. Oltre al barolo "base", produce 5 cru, di cui la più prestigiosa è proprio quella che ho avuto la fortuna di degustare. Il "Percristina", in particolare, proviene da vigne del cru Mosconi, piantate nel 1955 e affina per 3 anni in barrique (per 80% di primo passaggio) e 2 anni in bottiglia 
  3. OCCASIONE: 7,5
    un normale pranzo domenicale in famiglia, con la particolarità che c'era con noi il mitico zio Antonio, in Italia solo pochi giorni all'anno... E poi è stato piacevole inaugurare la stagione estiva sul terrazzo. Altra circostanza favorevole il porcellino da latte, acquistato da un coltivatore diretto (sempre in Piemonte) e cucinato con pazienza dalla mamma, di quelli che si sciolgono davvero in bocca!
  4. ACQUISTO: 8
    questo giudizio è una media. La bottiglia è stata portata dal suddetto zio, il quale l'ha a sua volta ottenuta, per vie traverse, da un amico che aveva ricevuto dalla cantina alcune bottiglie non etichettate! Una rarità che mi affascina particolarmente!
  5. PREZZO: n.d. (5,5)
    da quanto appena descritto capirete che non mi è facile esprimere un giudizio rispetto al prezzo di questa specifica bottiglia. Quanto al prezzo di mercato, di circa 110 euro (per bottiglie di annate un po' indietro come questa), credo si tratti di un prezzo giustificato dal prestigio del barolo, dalla qualità del prodotto e dalle comprensibili leggi del mercato, ma che, per i miei standard, sia comunque troppo elevato
VOTO MEDIO: 7,6

sabato 23 aprile 2016

Valtellina Superiore - Riserva del Fondatore - 2001 - Balgera



Degustazione del 23 aprile 2016 con Elena, Enea, Pax e Sere


  1. GUSTO: 8
    austero, sapido e complesso come tutti i nebbioli di Valtellina, si rivela però estremamente piacevole. Anche la vena acida non da in alcun modo fastidio, dando anzi l'idea di un grande vino destinato a un lungo invecchiamento!
  2. FAIRNESS: 9
    ho scoperto la Cantina Balgera ricercando sulle guide e su internet realtà storicamente legate al territorio, non disposte ad alcun compromesso per ragioni di mercato. Ed è stato proprio così. Nella visita dello scorso novembre, il vigneron ci ha accolto in prima persona, ci ha mostrato con orgoglio le botti nelle quali già il nonno e poi il padre affinava gli stessi vini. Altra peculiarità sta nel fatto che quasi tutti i loro vini (compresa questa riserva dedicata al nonno) rimangono nelle grandi botti dell'azienda per oltre dieci anni, prima di essere imbottigliati. Infine mi ha positivamente impressionato la cura maniacale per evitare il più possibile i solfiti, consentendo così un consumo ancora più piacevole (e senza i mal di testa del giorno dopo!)
  3. OCCASIONE: 9
    una serata speciale, con amici speciali! Fidatevi!
  4. ACQUISTO: 9
    come dicevo sopra, abbiamo fatto razzia di vini dopo la visita e dopo che il sig. Balgera ci ha fatto personalmente assaggiare tutti i suoi vini, compresa una bottiglia del 1983!
  5. PREZZO: 8,5
    la ciliegina sulla torta è stata, poi, nel prezzo! Non ricordo con precisione il prezzo di questa bottiglia, ma di certo l'ho pagata tra i 15 e i 20 euro. Trovare un simile rapporto qualità/prezzo in Valtellina è difficile, ancor più per vini che escono dalla cantina quindici anni dopo la vendemmia! Chapeau!
VOTO MEDIO: 8,7

mercoledì 20 aprile 2016

Salice Salentino - Riserva (50° vendemmia) - 2010 - Leone de Castris


Degustazione del 19.04.2016, con Pax, Sere e altri simpatici vicini di casa!


  1. GUSTO: 8
    davvero gradevolissimo questo salice salentino. Un intenso profumo di frutta rossa anticipa un gusto morbido ed equilibrato, che non stanca! L'anno di affinamento in botte di rovere e gli altri 5 anni in cantina lo rendono ancora più interessante!
  2. FAIRNESS: 7
    Leone de Castris è una delle cantine più importanti e storiche (dal 1665!) del Salento, terra a cui sono molto affezionato. L'utilizzo dei vitigni tradizionali (questa bottiglia è prodotta con 90% di negramaro e 10% di malvasia nera) e della coltivazione ad alberello, oltre che lo stimolo alla crescita della produzione di qualità per la zona, sono sicuramente apprezzabili. Si tratta, però di una cantina molto grande e soggetta anche alle inevitabili politiche di mercato
  3. OCCASIONE: 8
    un normale martedì sera si rivela un momento speciale per passare un po' di tempo con dei cari amici e per viziare un po' il palato! Questa sera abbiamo accompagnato il nostro vino con un particolare formaggio francese a pasta molle, il Mont d'or, gentilmente regalatomi dalla fidanzata francese di mio cugino (delizioso formaggio cremoso sciolto nel forno, anche se l'abbinamento non mi è parso perfetto), preceduto da dei fantastici spaghetti alla chitarra mediterranei con pomodorini sardi, basilico, olive, capperi, pinoli e peperoncino!
  4. ACQUISTO: 6,5
    banalissimo acquisto tramite internet, dal sito http://www.vincantowine.com/
  5. PREZZO: 8,5
    10 euro è il prezzo medio che si trova online e reputo sia davvero onestissimo per il prodotto. E' consigliatissimo per chi vuole assaggiare un negramaro di qualità, ad un prezzo abbordabile e facendo quasi sicuramente bella figura!

    VOTO MEDIO:  7,6

mercoledì 13 aprile 2016

Massimino - 2010 - Venturini


Degustazione del 10 aprile 2016, durante il pranzo domenicale


  1. GUSTO: 8
    io e i miei compari di bevute abbiamo assaggiato più volte questo "baby amarone", trovandolo sempre godereccio e facile da bere, nonostante l'imponenza, la struttura (15%) e la complessità
  2. FAIRNESS: 8
    la cantina Venturini, che ho avuto la fortuna di visitare nel novembre 2014 con i medesimi compari, è sicuramente una realtà interessante. La gestione è familiare e l'accoglienza riservataci è stata delle migliori! Anche i vini sono di ottima qualità ed ottenuti dai vitigni e con i procedimenti storici della Valpolicella. Il Massimino, eccezione che conferma la regola, dedicato al fondatore della cantina, ha il vantaggio di essere prodotto con le migliori uve ed il metodo dell'amarone (corvinone 75% e rondinella 25%), ma con un appassimento ed un affinamento in botte inferiore rispetto al fratello maggiore, con ciò risultando ancora più facile da bere
  3. OCCASIONE: 7
    il pranzo domenicale è il momento principale delle mie degustazioni. In questo caso la suocera ha anche preparato un polpettone di carne squisito e perfettamente abbinabile al vino. Come sempre, nelle scorribande enoiche presso a casa dei suoceri, mi accompagna il fido cognato Mago, grande fan di questa etichetta!
  4. ACQUISTO: 7,5
    il vino è stato acquistato da Mago mediante spedizione richiesta via mail, direttamente alla cantina. Il fatto che lo stock dei vini acquistati nel 2014 fosse terminato, conferma il successo di tutti i vini di Venturini
  5. PREZZO: 9
    12,5 euro per un vino del genere sono davvero pochissimi! Forse il fatto che manchi la denominazione "amarone" ha consentito all'azienda di tenere i prezzi più bassi... e noi ne approfittiamo!
VOTO MEDIO: 7,9

sabato 9 aprile 2016

La Grola (lim. ed. 30 yr) - 2010 - Allegrini


Degustazione dell'8.04.2016, con i miei amici Teo e Andrea "zio"

  1. GUSTO: 7
    grande bevibilità, rotondità e freschezza!
  2. FAIRNESS: 7,5
    Allegrini è una colosso della Valpolicella, ma riesce a mantenere ferma l'asticella della qualità a livelli altissimi. Anche questo vino prende il nome da una leggenda legata proprio alla nascita del vitigno Corvina, così radicandosi al territorio in modo esplicito ed originale. Anche questa specifica bottiglia, in edizione limitata a 7000 bottiglie, con etichetta disegnata da Milo Manara per i 30 anni de La Grola, ha fornito quel pizzico di personalità e valore aggiunto al prodotto
  3. OCCASIONE: 9
    oltre alla compagnia preziosa di Teo e Andrea, sinonimo di convivialità, chiacchiera spensierata ma intelligente e profonda, nonchè di centralità della degustazione del vino nell'intera serata, abbiamo questa volta creato un'atmosfera fantastica in un locale creato ad hoc con vinile (originale anni '70 di papà massimo!) dei Pink Floyd (Wish you were here e The wall) e formaggio Comtè portatomi direttamente dalla Francia dalla fidanzata di mio cugino! Come direbbe Cruciani: siamo al top!
  4. ACQUISTO: 8
    acquistato direttamente in cantina da me, in una piacevolissima visita alla Villa della Torre, sede della cantina in Fumane (VR) e meravigliosa anche solo dal punto di vista architettonico. Non arriva al 9 perchè l'azienda è talmente importante, che manca quasi del tutto il rapporto diretto con il produttore, ma direi che non si potrebbe nemmeno pretendere di più...
  5. PREZZO: 7
    i suoi 20 euro sono meritati, ma di certo, se si valuta solo ed esclusivamente il vino, si trovano prodotti di pari livello a prezzi anche più bassi. Certo che l'edizione limitata con la confezione in cartone e il fascino di Allegrini giustificano qualche euro in più!
VOTO MEDIO: 7,7

Franciacorta - Pas Dosè Millesimato - 2009 - Moraschi


Degustazione dell'8.04.2016, con i miei amici Teo e Andrea "zio"!
  1. GUSTO: 7
    classico pas dosè della Franciacorta, con quella secchezza che non stanca mai, soprattutto se associata ad un perlage fine e se servito, come doveroso, very chilled!
  2. FAIRNESS: 8
    piccola cantina a gestione familiare, personalmente visitata da Andrea, che punta tutto sulla qualità. Produce solo 30.000 bottiglie (di cui 15.000 di spumante). Monovitigno chardonnay, tipico del territorio, ma soprattutto questo pas dosè riposa ben 60 mesi sui lieviti! Ho detto tutto...
  3. OCCASIONE: 8
    degustato durante una frugale cena a base di riso rosso integrale hermes dell'azienda Artusi, condito con una julienne di verdure di stagione e saltato nella wok con spezie orientali! Ma soprattutto, quando Teo e Andrea vengono a casa mia, il vino è il principe della tavola, si beve con calma, si condividono opinioni e sensazioni e si passano ore insieme a chiacchierare. Come direbbe Teo: "viva!"
  4. ACQUISTO: 9
    come già detto, lo ha gentilmente portato Andrea, che lo ha acquistato direttamente in cantina una settimana fa', dopo averlo degustato e condiviso direttamente con il figlio del titolare della cantina. Più di così!
  5. PREZZO: 8
    15 euro che sono davvero pochissimi per un prodotto così raffinato e frutto di un lavoro artigianale, meticoloso e paziente (7 anni dalla vendemmia al consumatore!)
VOTO MEDIO: 8